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Commenti al testo di Laura Turra
Se non conosci

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 Laura Turra - 19/05/2018 05:52:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Cara Franca, i tuoi commenti portano sempre il dono dell’attenzione e dell’amicizia.
Ti ringrazio sempre infinitamente. Un abbraccio

 Franca Colozzo - 18/05/2018 23:34:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

La rosa, regina indiscussa dei fiori, esprime la bellezza e la rinascita della natura. La rosa di maggio con il suo olezzo porta con sé fragranze e simbologie amorose. Ma il dolore, che s’invera nelle spine della rosa, ha un sua mistica segreta.
Quando l’alba arriva in punta di piedi e risveglia le coscienze sopite, ecco ricomparire, al suo dissolversi, il dolore a rimarcare ferite che sembravano rimarginate, ma che sono sempre presenti nella condizione esistenziale umana.
Riuscirà mai la bellezza, così bene raffigurata nel fiore simbolo, a colmare quel vuoto insanabile? Potrà mai essere riscattato dal dolore l’uomo, degno o indegno dei doni del creato, proprio attraverso la bellezza? A tutte queste domande non c’è una risposta esaustiva, in quanto ognuno la cercherà dentro di sé alla ricerca della propria condizione etica in un mondo sempre più chiuso all’estetica del bello. Un saluto affettuoso. Ti auguro una buona notte.

 Laura Turra - 17/05/2018 07:54:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ti ringrazio Alberto, per ciò che scrivi, per la tua vicinanza ai temi che sono il tessuto intimo dei miei versi. Un caro e affettuoso saluto

 Alberto Becca - 17/05/2018 07:36:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Posto che la sofferenza è intimamente connessa con la vita il grande mistero è quale sia il significato del dolore, della privazione, quale sia il senso delle ferite che, all’ interno (nell’ animo, nella mente) e all’ esterno (nel corpo) si appalesano, minando quella che in modo del tutto empirico si definisce "l’ integrità": nessuno è, è stato e sarà mai integro, perfetto, appagato da sè stesso; l’ imperfezione è sempre intimamente legata a ogni forma di esistenza umana; ecco la abissale differenza con la natura ove tutto, per sua origine, è perfettissimo, meritevole di meraviglia, e ove il silenzio si fa voce, lode al Creatore

 Laura Turra - 16/05/2018 10:21:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ferdinando, mi onora sempre ricevere anche solo un cenno del tuo passaggio. Sempre ti abbraccio, grata.

 Laura Turra - 16/05/2018 10:18:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Sei maestro nel leggere i miei versi, Nando. Ti sono grata ogni volta di più per questo tuo sguardo profondo e per il tuo sapermi dire.
Ti voglio un gran bene. Ti abbraccio

 Ferdinando Giordano - 16/05/2018 10:16:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Ormai la maturità della parola sposa il merito. Direi, parafrasando, che l’Autore cala da deus nella scena creativa e la lingua s’impronta a machina, pertanto li riassume la chiusa mirabolante: il senso dello sbarco, l’ultima spiaggia e il primo che invade.
Grazie. Sempre.

 Ferdinando Battaglia - 16/05/2018 09:39:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Uno dei terreni fertili dove fiorisce abbondante e spesso con bellezza la Poesia è il dolore, non ancora la ferita, poiché feriti lo siamo tutti, ma capace di udirne della ferita la voce e darle parola forse solo i poeti i santi e i pazzi.
La ferita è propria di quel desiderio di completezza, di cui evidentemente avvertiamo la mancanza, ovvero in modo sublime dell’amore, erotico nell’accezione solo umana, agapico se trasfigurato dal divino. Laura qui lo esprime con la sapienza nell’anima, che le è consueta, con quella docilità all’ascolto, che la rende mite e sì poeticamente bella; ascolto di Dio o del Mistero della Vita, degli altri poeti o chiunque le ripeta un’eco della Parola e della parola, di sé stessa, ferita nel bene e nel male che avverte di dentro, di cui la chiusa è davvero la pennellata perfetta. Per questo non vorrebbe andare oltre l’apparire dell’alba e si dispiace per il disfacimento del silenzio notturno: quando si è divenuti "ciechi" e "sordi" alla superficie mondana del reale, allora si scopre quella ferita, allora si scopre la sete di Bellezza e, in questo desiderio, già si vive un’epifania della Bellezza, già si ritrova la "devozione alle rose". Di lì solo ha senso quindi ripartire con il tempo e i suoi minuti, poiché ora la ferita è diventata dolore ed il dolore "seme e germoglio" (sempre Laura Turra) di Poesia, di grande e bella Poesia. Come questa di Laura, come tutte quelle di Laura (o quasi tutte).

Ti abbraccio forte

 Laura Turra - 16/05/2018 09:25:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Ci ho riflettuto parecchio anche io... Grazie Giovanni per il tuo passaggio. A presto

 Giovanni Rossato - 16/05/2018 08:18:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]

Bella, talmente ricca che ci devo riflettere un pò.